26 maggio 2008

non sei più tu

Ci sono malattie che possono solo peggiorare, chiamte generative, e nella loro fase terminale riescono a togliere all'uomo la propria dignità di essere umano.
L'ammalato difficilmente se ne rende conto ma per chi gli sta vicino e lo va a trovare è realmente difficile...più che una sofferenza per il paziente che sicuramente c'è, è una sofferenza per chi lo ama.
Ogni giorno è un giorno diverso, difficilmente un giorno è uguale all'altro a livello di umore e di capacità ricettiva...poi un giorno, dopo due settimana che manchi, vai a trovare quella persona e non la riconosci più, bensì anche le ultime volte fossero state particolarmente dure, questa volta è la peggiore di tutte...ti accorgi che la malattia è degenerativa anche se lo sapevi già e sei davanti all'evidenza di questa realtà.
Seduto, rigido su quella sedia a rotelle che ormai è diventata la principale compagna delle tue giornate, lo sguardo perso nel vuoto, qualche lacrima sugli occhi, nessuna parola, nessun mugugno, ancora dimagrito...e io stavo lì a guardarti ma non potevo fare nulla.
Ti chiamavo e non rispondevi, solo ogni tanto succedeva che mi guardavi fisso negli occhi...ti fissavi letteralmente nel mio sguardo e i tuoi occhi riuscivano a trasmettere tutto il disagio e la stanchezza di questa vita, la voglia di tornare a casa.
Si capiva tutto questo e anche di più, il dolore era forte e concreto.
Lei era seduta lì e ho spostato lui per permettere a entrambi di stare più vicini...lui non la guardava per la prima volta, guardava nell'immediato vuoto mentre lei non faceva altro che fissarlo in continuazione e chiedere a lui "Perchè non parli? Perchè non mi dici neanche una parola oggi?" poi si girava verso di me e diceva "Non parla, non mi guarda, non l'ho mai visto così".
Poi lei mi dice che il giorno prima l'avevano chiamata dalla casa di cura dicendole di scegliere un abito e portarglielo nel caso dovesse succedere qualcosa...sono richieste che ti segnano queste, parole che continuano a girarti nella mente come un disco rotto.
Questa è la realtà però, non so quanto tempo ancora rimarrai fra noi, non credo tantissimo in realtà...certo è che quella che stai facendo non è vita e questa malattia ti ha tolto tutto, non sei più un uomo e neanche un bambino anziano...sei un malato forse in stato terminale.
Venerdì avrei voluto distruggere tutto, perchè vedere certe cose distrugge me per prima e la voglia di fare uscire questa vena distruttiva all'esterno era fortissima.
Per fortuna che ho gente intorno che sa farmi ridere o che sa darmi tranquillità solo con la propria presenza dandomi la forza di fare fronte a questo impegno che ho voluto prendermi in spalla qualche mese fa e che rispetterò fino a quando potrò farlo anche se questo pesa tantissimo, anche se questo ti carica di pesi, anche se questo fa male e bene allo stesso tempo.
Quindi, oggi va un grande grazie a Moni, alla cicci, a Kia & Co. che magari senza saperlo sono state in grado di alleggerirmi il carico.
Grazie!

5 commenti:

Moni ha detto...

Io il periodo "lacrima facile" l'ho passato da un buon mesetto, però c'è da dire che ora ho gli occhi lucidi...ecco!
Lo so quanto stai soffrendo, lo si legge nei tuoi occhi il venerdi sera quando arrivi a casa mia, sei distrutta ed hai un faccino talmente tenero e pieno di dolore che non so mai se le mie parole sono quelle giuste in realtà! Noi possiamo solo cercare di strapparti un sorriso, ma sei tu Boba a dover tirare fuori la forza per aiutare chi ti sta a cuore...anche se è tremendo pensare a cosa sarà... Io ci sono e ci sarò...e cercherò di trasmetterti un pò di calore in più! Ti voglio bene...tanto!

MyP ha detto...

Per quanto possa essere dura sopportare questo strazio e vedere una persona a te cara deperire ogni giorno di più, sarebbe sicuramente peggio (per te e per chiunque altro vive cose simili) non poterlo fare. Non poter star vicino, non poter fare qualcosa anche minima a quel qualcuno che è stato fondamentale nella tua vita.
Con mia nonna è stato così.
Avrei preferito mille volte starle accanto e "morire" piano piano insieme a lei tenendole la mano ... che ricevere quella maledetta telefonata nel cuore della notte a 900 km di distanza che ti comunicava quella triste notizia.
Stagli vicina il più possibile .. per quanto difficile sia ... perchè non riuscire o non poterlo fare, credimi, è decisamente peggio!!!
Un bacio
Elo

Moni ha detto...

Io credo che non bisogna stare vicino alle persone per "morire insieme a loro", ma bensì per dargli quel poco di vitalità che ancora possono prendersi prima che arrivi il triste giorno che le porterà via da noi!!!!
Non bisogna stare male con loro, ma aiutarli a sorridere, anche solo per pochi attimi...

Anonimo ha detto...

Hai ragione Moni, è per quello che vado anche...perchè la Lina ride se faccio le battute e le fa piacere che io ci sia anche se non lo dice, so che è così...il Gianni non è in grado di capire molto ma nei giorni in cui è un pò più presente, mi riconosce sempre cosa che non fa con una delle sue figlie per esempio. Questo è ciò che mi spinge ad andare...davanti a loro non scenderà mai una lacrima, perchè da me hanno bisogno di sorrisi. Poi non è importante che io sia morta dentro, non è importante quanto tutto questo mi pesi e mi tolga vitalità, quano tutto questo sia un pensiero che non lascia la mia testa, quanto davanti a cose così o ad altre che mi sono capitate da gennaio tutto diventa un non problema. I problemi o i pensieri importanti in fin de conti sono questi.
Finchè loro due resteranno in vita, io sarò lì all'apparenza forte e sorridente per trasmetterlo a loro.

Anonimo ha detto...

sono esperienze che purtroppo ti segnano la vita...hai descritto tutto miniziosamente e per me e stato davvdero difficile continuare a leggere ...io ho perso mio padre quando aveva 57 anni non si capisc chi sia la persona di cui parli ma ti posso solo dire di goderti anche gli atimi piu' brutti perche' anch di quelli sentirai la mancanza ..ti sono vicina anche da lontano un bacio persia