20 ottobre 2008

DUBLINO - 1° Parte

Dopo Barcellona, ecco un'altra città in cui mi piacerebbe vivere.
Camminare tra le teste bionde/rosse, macinare km e km per riuscire a viverla il più possibile, stupirsi per la loro gentilezza e accoglienza, capirli tranquillamente e rispondergli piacevolmente, compiacersi del loro provare a parlare italiano attraverso le poche parole conosciute...tutto questo ha regalato unicità alla nostra visita.
Il nostro w-e irlandese è iniziato venerdì sera quando alle ore 21,50 (ora italiana) il nostro aereo è partito con 10 minuti di ritardo per atterrare alle 23,00 (ora irlandese) con bene 20 minuti di anticipo e il nostro stupore che, tra un'apertura e una chiusura di occhi, ha apprezzato molto questo risparmio temporale ma un pochino meno l'atterraggio con inchiodata annessa...non ci fossero state le cintura allacciate, sarebbe stato matematico sbattere la faccia contro il sedile davanti.
Appena scese dall'aereo, via verso il bar a comprare due bottigliette di acqua per un totale di € 5,30. Non male come costo iniziale, ci ha fatto ben sperare che il tutto andasse economicamente peggiorando.
Si sa, i paesi nordici sono cari...per noi poveri italiani ovviamente, perchè comparati ai loro stipendi non prezzi abbastanza contenuti.
La porta scorrevole automatica si are al nostro passaggio e ci accoglie una temperatura di almeno 5 gradi inferiore alla nostra...lo stupore aumenta nel vedere noi meridionali europei avvolti da un perfetto abbigliamento montanaro e loro nordici europei godere di questo clima indossando un abbigliamento comparabile a quello della nostra inizio estate.
Sono abituati, per loro è normale...dovreste vedere i norvegesi, loro sarebbero stati in costume probabilmente.
Ci si sente anche un pò ridicoli, devo essere sincera, così come sembrano ridicoli a noi i tedeschi che a fine aprile sono sulle nostre spiagge a prendere il sole e a fare il bagno...prima ancora che la neve abbia definitivamente abbandonato le nostre Alpi.
Tutti educatamente e perfettamente incolonnati nell'attesa del proprio turno per salire sul taxi, le uniche voci udibili parlavano italiano o spagnolo.
Ok, dopo 10 minuti, tocca a noi ed ecco arrivare un pulmino praticamente come quello di A-Team. Bello e grande da morire, porta tranquillamente 11 persone...noi eravamo su in due e la sensazione era un pò come quella di essere su un camion praticamente...ehehe...ovviamente con tradizionale guida a destra.
Arriviamo in 20 minuti alla "Clifden Gesthouse".
Venerdì c'è stata un'inflazione pazzesca di numeri 17. Venerdì era il 17 Ottobre e ci è stata data la camera 17 giustamente e poi era anche un altro giorno importante.
Camera molto calda e accogliente comprensiva di caminetto, molto Irish.
Sabato mattina sveglia presto, colazione continentale (scelta da noi fra tre opzioni possibili) e subito fuori alla scoperta di Dublino accompagnate dalla nostra fida cartina cittadina.
Passo dopo passo ed ecco che arriviamo nella maledetta via dello shopping, 'O Connell Street
dove ovviamente non potevamo non trovare qualcosa di bello e poco costoso da compare, oltre ovviamente all'acquisto di souvenirs per amici e parenti e per noi stesse anche; si procede poi per 'O Connell bridge.
Compra di qua, compra di là si è fatta l'ora di pranzo e alla mia collezione di magliette mancava quella dell'Hard Rock di Dublino, che faccio non la compro???
Eh no, non sia mai che salto una maglietta...e così è stato infatti! Poi senti il profumo di cheeseburger e che fai? Non lo mangi? Eh no, si deve mangiare, si è mangiato lì infatti. Dopo pranzo ricomincia la camminata per visitare i monumenti vichinghi ma non prima di essere passata per la famosissima "Temple Bar", zona rinomata per i locali che animano le serate dublinesi.
Un locale dopo l'altro, ce ne sono davvero tanti e tutti pieni a qualsiasi ora...i dublinesi mangiano e bevono a qualsiasi ora magari ascoltandosi un pò di musica dal vivo irlandese suonata nei locali per la città. L'atmosfera che si respira è distensiva, sollevante e molto molto gradevole. Dopo la visita al tempio sacro
dei pub irlandesi il nostro cammino ha ripreso verso la Christ Church, per proseguire verso il Dublin's Castle e Saint Patrick's Cathedral.
Abbiamo anche assistito al fantomatico cambio della guardia, anche se devo dire l'ho trovata molto atipica come guardia.
Tanta strada dopo siamo arrivate ad un altro dei simboli di Dublino, il Trinity College. Davvero molto bello e appena varchi il cancello c'è una pace che ti abbraccia prepotentemente. E' proprio lì che la macchina fotografica ha deciso di lasciarsi andare e di concludere la sua giornata di fotografie.
Con i piedi gonfi e i muscoli diventati marmo (parlo per me ovviamente, visto la mia scarsa salute fisica) ci siamo incamminate (tanto per cambiare) verso la nostra bella ma soprattutto accogliente Gesthouse. Mi soo sdraiata a letto e ho fatto pace con il mondo da tanto goduria provuta...eheheh...ero proprio a pezzi, anzi ero tutta d'un pezzo visto che non distinguevo più i muscoli mischiatisi in un groviglio letale di acido lattico e indolenzimento.

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