27 settembre 2008

Angelo custode

Ancora frastornata dalla giornata di ieri, dal saluto finale e dal pomeriggio passato a cercare di far sorridere chi ne aveva più bisogno di me ma con tanto dolore dentro.
Non mi sono mai piaciuti i funerali (d'altronde a chi piacciono?), neanche quelli di persone praticamente sconosciute...è comunque triste, tanto!
Se poi sono di persone che ti sono state vicine al cuore per tanti anni ecco che tutto diventa veramente straziante e senti un dolore dentro che brucia da morire e che solo il tempo riuscirà a curare in parte ma non a guarire mai definitivamente.
Ieri grazie al mio nuovo capo sono riuscita a partecipare al suo funerale e alle 14.45 ero in quel cortile dove ho passato anni a giocare aspettando l'arrivo dei miei genitori a fine giornata lavorativa...quel cortile, per altro davvero enorme, non cambia mai...da quando mi ricordo è sempre stato così. Tante piante, tanto verde e quell'enorme magnolia che in primavera regala fiori bellissimi e le 12 scale del palazzo che recintano il tutto formando un rettangolo, spazioso dove i bimbi giocano ancora adesso come 25 anni fa, sono solo cambiate le tipologie di gioco.
Ieri quel posto che mi ha sempre fatto sentire protetta, mi ha fatto una paura incredibile.
Sapevo che appena varcato il portone, i miei occhi avrebbero visto non più un uomo ma tanto legno racchiudere un uomo e il tutto ricoperto da fiori...ed è questo che è successo e io pensavo alla voglia che ha avuto di tornare a casa in questi 7 mesi che l'hanno portato a vivere sotto le cure di altre persone. Ogni volta che andavamo a trovarlo, mi guardava e mi diceva "Via, andiamo a casa" oppure "io, te e lei, a casa". Ieri c'è tornato, ha potuto sentirsi protetto dall'aria di casa sua per l'ultima volta...sapevamo da subito che sarebbe tornato a casa solo da morto purtroppo e così è stato.
Mi sono arrabbiata io per lui nel vedere sua nipote, che mai è venuta a trovare suo nonno neanche quando la vita stava per salutarlo e che se ne è sempre fregata dei suoi nonni, con il viso pieno di lacrime...L'istinto di dirle "vergognati" era veramente fortissimo, avrebbe fatto più bella figura se non si fosse presentata secondo me, almeno sarebbe stata coerente con il suo non esserci perenne.
Invece era lì a disperdere le sue lacrime nell'ambiente...ciò che ho provato è stato "schifo" e dispiacere per Lina e Gianni nel vedere queste lacrime sicuramente non sentite.
In chiesa ad aspettarlo c'era un cuscino di fiori bellissimi di un giallo e di un arancione intensi che volevano dargli l'ultimo caloroso saluto: "Dario, Roberta e famiglia".
La messa sempre la stessa, sempre uguale ad ogni funerale, sesse frasi proferite da un prete che non sapeva neanche della tua esistenza e che incita ad essere felici perchè tu ora sei con il Signore..beh mi spiace ma tutta questa felicità io non riesco proprio a sentirla e credo neanche gli altri presenti.
Sono queste le situazioni nelle quali il mio odio per l'istituzione "chiesa" aumenta a dismisura.
Ho cercato di non fare vedere a lui da chissà dove le mie lacrime...ho cercato di resistere, il più a lungo possibile e di spingere sempre più giù il nodo enorme che sentivo in gola...non me la stavo cavando poi così male ma quando l'hanno portato fuori dalla chiesa alla fine della messa, non ce l'ho più fatta...ho ceduto e mi spiace essermi fatta vedere così da lui...meno male che almeno Lina non ha assistito questa mia esplosione.
Lina non sapeva che ci sarei stata al funerale, più che altro perchè fino a 3 ore prima non lo sapevo neanche io...vederti scendere da casa "vostra" e vedere il tuo viso che si spalancava in un sorriso quando hai visto che c'ero anche io, è stato per me qualcosa in grado di anestetizzarmi il dolore.
Prima, dopo e durante mi hai cercata con lo sguardo tutto il tempo...mi trovavi, accennavi un sorriso e ti rigiravi...sembrava quasi cercassi me per avere forza...io ero lì anche per questo.
Mi hai chiamata angelo custode davanti a tutte le persone presenti, mi conoscevano tutti per nome ma io conoscevo forse 6 persone tra tutte quelle presenti. Per le sucessive 3 ore non hai lasciato neanche un momento la mia mano ma nonostante i miei sforzi per darti forza sentivo che ancora una volta eri tu a trasmettermela.
Mi ringrazi mille volte ma non sai che sono io che devo ringraziare te.
Sgiuannin ogni volta che preparerò la pizza o gli gnocchi o ogni volta che colorerò saremo ancora in due a farlo.
Ci hai salutati nella convinzione che fossi io tua nipote e tale rimango.
Un sorriso e un bacio.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao roby..non passavo da tanto e oggi ho sentito di farlo ..guarda un po' trovo questa pagina molto dolce e triste allo stesso tempo ..mi dispiace per Sgiuannin ...le parole a volte non servono e io credo mai come in questi casi e' meglio il silenzio ma ti mando un abbraccio calorosissimo...baci baci

Anonimo ha detto...

ah dimenticavo ho visto che non mi sono firmata sono persia un bacio